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16

mag 2015

Inama, l’austera leggerezza del Soave. Sabato 16 maggio 2015, dalle 11,00 alle 13,00. Degustazione gratuita

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Torna il Soave nelle nostre degustazioni. E torna con l’azienda Inama, senza dubbio una delle migliori espressioni di questa denominazione.

Il Soave per molti anni è stata uno di quelle DOC sinonimo di prezzi bassi e bassa qualità. Milioni di bottiglie, spesso destinate all’export che alla lunga hanno finito per deturpare la denominazione. Poi, tra la fine degli anni 80 ed i primi anni 90 alcuni produttori, come è avvenuto anche in altre zone a rischio credibilità, hanno deciso che era il momento di cambiare direzione.

Giuseppe (scomparso qualche anno fa) e soprattutto il figlio Stefano Inama, sono stati tra i protagonisti assoluti di questo cambiamento, affermando uno stile unico ed originale impostato sulla valorizzazione del territorio, sulle tecniche poco invasive (lo definiscono minimalismo enologico), sulle macerazioni delle bucce. Pensate che Inama coltiva i circa 60 ettari dei suoi vigneti in regime di agricoltura biologica, ma non lo dichiara in etichetta. Il risultato sono dei vini dalla grande concentrazione, morbidi e grassi, ma al tempo stesso dalla grande freschezza e bevibilità.

Questi i vini che assaggeremo nella degustazione di sabato:

Soave Classico Vin Soave 2014, da uve garganega 100%, di un bel giallo chiaro, ha profumi di fiori bianchi, camomilla, sambuco, in bocca è fresco e morbido con nette sensazioni di frutta matura e mandorle. Bianco molto versatile, ideale con primi piatti delicati, risotti con pesce o verdure, carni bianche, formaggi freschi.

Soave Classico Vigneti di Foscarino 2013, anch’esso ottenuto da uve garganega selezionate solo da vecchie vigne, è un soave all’antica che fermenta in legno dopo una macerazione sulle bucce. Il giallo qui è più carico, i profumi di fiori di campo, camomilla, sambuco, iris, si fanno più intensi e penetranti. Al palato è pieno, sapido con una morbidezza di fondo. Da provare con un pesce al cartoccio ricco di profumi.

Carmenere Più 2012 Prodotto con il 70% di Carmenere ed il 30% di Merlot. L’origine del Carmenere è nel bordolese, in Francia, dove, però è quasi completamente scomparso a causa della fillossera che distrusse la viticoltura europea alla fine dell’800. E’ invece molto diffuso in Cile, Argentina e Stati Uniti e, da qualche decennio anche nel nordest italiano, dove all’inizio veniva scambiato per Cabernet Franc. Il Carmenere Più ha colore rosso cupo con riflessi blu-violacei. Naso elegante di piccole bacche scure (amarena, susina), cacao e pepe nero. Al palato è equilibrato con ottima freschezza, fruttato senza impedimenti tannici. Ottimo con antipasti di salumi, primi piatti saporiti, grigliate di carne.

Come sempre, in abbinamento alcune curiosità dalla nostra gastronomia.

Vi aspettiamo!

Come ogni sabato, ai partecipanti sarà riservata una promozione eccezionale ed irripetibile sui vini in degustazione:

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